La connessione con gli alberi e il bosco, consiste nell’entrare in contatto con un habitat naturale, presente sul nostro territorio e quindi facile da trovare, per raggiungere immediatamente un profondo benessere psicofisico! Anche la scienza ha dimostrato i numerosi benefici del bosco sull’intero ecosistema, e in particolare nell’uomo, in termini fisici ed emotivo-psicologici, addirittura solo passeggiando circondati dagli alberi. L’Italia tra l’altro è la prima nazione al mondo a certificare i benefici delle foreste, in particolare i territori certificati si trovano in Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige.
Per tutti questi motivi diventa facile capire che se fosse possibile imparare ad aumentare la capacità di ascoltare e percepire l’ambiente, per entrare in contatto profondo con la natura, sarà più facile utilizzare pienamente il grande e innato potenziale di “guarigione” che possiede, per armonizzare blocchi e disequilibri del corpo e della mente, e magari riscoprire attitudini e talenti ancora inespressi.
Ma le domande che possono sorgere sono: è davvero possibile entrare in contatto così profondo con gli alberi? Al punto da utilizzare il loro potenziale di “guarigione”? Io riuscirei a farlo? Quanto tempo richiede sviluppare tali capacità?
Quando ci si vuole connettere con la natura è sempre importante ricordare che ne facciamo parte… Infatti, imparare una tecnica serve solo per ricordarci come aprire il nostro cuore e la nostra mente. Entrare in connessione con i vegetali può sembrare difficile, al contrario possiamo scoprire che gli alberi fanno la maggior parte del lavoro al posto nostro. Saranno proprio loro a guidarci, un passo alla volta e in totale sicurezza, durante questa meravigliosa esperienza.
Il primo momento, davvero molto importante, è l’ingresso tra gli alberi. Condotto da una guida esperta in flora e fauna del bosco, in grado di calare il partecipante nel mondo degli abitanti del bosco.
Dopo di ché, si procede gradualmente alla connessione vera e propria, attraverso un rilassamento guidato eseguito proprio nell’ambiente del bosco, e seguito dall’utilizzo di alcune posizioni semplici ispirate a pratiche molto antiche, come il Qi Gong o il Taiji Quan.
Ecco quindi l’approccio che contraddistingue tutta l’esperienza, la visione d’insieme tra antico e moderno, tra scienza e pratiche energetiche. Le conoscenze di discipline antiche e le scoperte recenti in campo scientifico vengono armonizzate in un sistema integrato, così da unire i potenti effetti di ogni singola conoscenza, producendo un risultato che è la somma di tutto questo.
Cos’è stata e cos’è ora per me questa meravigliosa esperienza?
“Ecco la porta che dà accesso al cielo, ecco la via preferenziale per l’abbraccio che sempre abbiamo cercato e che mai ci è stato concesso, il bosco, e i suoi maestri: minerali, vegetali e animali.
L’abbraccio dei maestri è in grado di aprire e risvegliare in noi tutti i sensi, per consentirci così l’accesso ad un livello di connessione più elevato.
L’essere umano, attraverso i suoi sensi limitati, vede solo ciò che gli occhi vedono, e sente solo ciò che le orecchie odono, convinto che questo sia tutto.
Non è così!”
Quando si desidera iniziare un percorso di meditazione, di ricerca personale o di introspezione, selezionare il “metodo” da adottare non è facile, soprattutto vista la grande scelta che offrono oggi internet e le nuove possibilità di comunicazione e di ricerca. Tutto ciò certamente è una grande ricchezza, ma anche motivo d’incertezza e confusione. L’esperienza diretta rimane il metodo migliore per trovare la propria strada. Incontrare praticanti ed esperti di diverse filosofie, conoscere maestri portatori di differenti conoscenze, avere sempre più una visione aperta, restare il più possibile in una posizione di ascolto.
Le grandi e antiche filosofie orientali da millenni ci aiutano in questa ricerca attraverso la trasmissione di diverse pratiche, tecniche ed esercizi collaudati in secoli di storia. Tutte le culture antiche in qualsiasi area geografica della terra hanno appreso quanto l’energia (chiamata nei vari modi) presente in ogni espressione della materia, in ogni manifestazione della natura e nell’uomo, sia importante per lo sviluppo interiore, infatti tutte hanno da sempre ricercato la connessione con queste “forze sottili”, per raggiungere un livello di consapevolezza e di conoscenza sempre maggiori. La natura, in quanto espressione materiale di tali “forze” è sempre stata considerata una guida essenziale.
In particolare l’habitat del bosco, in molte tradizioni europee, rappresenta la casa di esseri magici con poteri soprannaturali, capaci di spaventare o colpire gli esseri umani, ma anche di aiutarli e istruirli! Sappiamo come le superstizioni e le credenze legate al folclore nascondano insegnamenti essenziali alla vita, essenziali soprattutto in epoche in cui il contatto con la natura era quotidiano. Personalmente sono convinta che le fiabe siano state e rimangano un linguaggio indispensabile per spiegare quei fenomeni apparentemente incomprensibili.
… perché la conoscenza che i maestri del bosco possiedono, possa sempre essere udita dalle orecchie in grado di sentire, e vista dagli occhi in grado di vedere.
Nella fiaba che segue racconto un fatto reale successo il 21 giugno 2018 durante l’esplorazione in un bosco vicino a Fai Della Paganella, in Trentino. Ero alla ricerca di uno spazio adatto per una specifica pratica, che richiede determinati requisiti, e che nessun luogo sembrava soddisfare… e poi è successo tutto…
Papà Albero
C’era una volta…
Un giovane spirito contaminato dalla tecnologia.
A causa del suo stato si era pericolosamente allontanato dalla natura ammalandosi così di tristezza, rabbia, paura…
Un giorno entrando distrattamente in un bosco Papà Albero lo riconobbe e sentendo la sua sofferenza lo attirò a se.
Il Giovane Spirito non ne era consapevole perché nel suo stato era diventato incapace di percepire e vedere il mondo sottile, ma il richiamo era così forte che, senza sapere perché improvvisamente si ritrovò proprio davanti a Papà Albero.
Papà Albero allora si rivelò a lui e lo abbracciò con così tanto amore da sanare tutte le sue ferite e improvvisamente tutto gli si rivelò.
Dopo averlo guarito e istruito Papà Albero gli affidò un compito.
Gli disse:” ora ti incarnerai in un essere umano e attraverso la tua nuova conoscenza porterai più spiriti perduti possibile nel bosco, guarendoli e mostrando loro il vero volto della nostra grande e preziosa famiglia degli alberi”.
(Sophie, 23.09.2018, Fai della Paganella)
L’esperienza vissuta mi ha dimostrato che quando le condizioni sono favorevoli, tutto si manifesta in modo inequivocabile. Non è necessario faticare e sudare, anzi, forzare le cose impedisce alle forze della natura di esprimersi in tutta la loro grandezza.
La pratica della “connessione con il bosco” è semplice, diretta, alla portata di chiunque. Unico requisito è aprire il cuore.